Quello che le brave ragazze non dicono

Archivio per luglio, 2014

Si. A volte sono un po’ zoccola…

La prima persona che ho conosciuto quando sono venuta ad abitare in questo appartamento è stato l’uomo che vive all’ultimio piano della mia palazzina. Appena l’ha visto mia sorella l’ha soprannominato Richard Gere, per il suo aspetto belloccio, la chioma scapigliata e brizzolata, l’attenzione all’abbigliamento e l’evidente cura per se stesso.

Ci incrociamo spesso sulla porta, davanti casa, ma anche in giro… Frequentiamo gli stessi posti, abbiamo più di qualche amico in comune.

Mi è capitato più di una volta di fantasticare su di lui, e ammetto che in più di un’occasione ho evitato di chiudere le finestre in casa proprio per fare in modo che lui buttasse casualmente l’occhio dentro… Che io potevo essere al lavandino a lavare i piatti, al fornello a cucinare, ma anche in camera a cambiarmi.

Stasera ho voluto giocare un po’…

Quando l’ho visto uscire con la borsa della palestra sapevo benissimo che sarebbe rincasato dopo un’ora. Mi sono fatta la doccia, mi sono massaggiata la crema corpo profumata, ho indossato la camicia da notte più carina sulla pelle nuda. Niente bincheria. E un bottone maliziosamente aperto.

Quando è rientrato ero alla finestra che accendevo una candela di citronella, e non si è lasciato scappare l’occasione di attaccare bottone.

E io ho volutamente zoccoleggiato un po’. Ho lasciato che mi guardasse, che scrutasse oltre quel poco che avevo addosso, ho dato seguito ai suoi discorsi che altro non erano che un modo per prolungare il tempo per poter sbirciare.

L’ho lasciato immaginare…

Dopo un po’ l’ho salutato con la scusa della lavatrice che aveva finito, mentre prendeva le chiavi di casa mi ha detto “se hai bisogno di qualsiasi cosa sai quale campanello suonare”

Avrei voglia di suonare al suo campanello con due birre ghiacciate.

Ma lo farò un’altra volta… Per adesso il gioco va bene così.

camicia da notte